Venezia in Quarantena Anno 2020 – Campi – Foto 9

VENEZIA IN QUARANTENA, ANNO 2020 – 11. Campi

VENEDIG IN QUARANTÄNE, ANNO 2020 – 11. Campi

Giuseppe Saponaro, Susanne Kunz Saponaro

Foto 9 – Photo 9

Campo Fantin (Sestiere di San Marco). L’attrazione di Campo San Fantin non è la chiesa del meno noto San Fantinus, ma il grande teatro dell’opera che sorge proprio sull’altro lato di questa piazza. I teatri pubblici e i teatri dell’opera esistono a Venezia rispettivamente dal XVI e XVII secolo e prendono il nome dalle chiese nelle loro vicinanze. Ma non il complesso di Campo San Fantin, che ancora oggi si chiama “Teatro La Fenice”. Teatri d’opera e teatri comuni a Venezia non furono costruiti, mantenuti e organizzati dai governanti come altrove, ma da famiglie aristocratiche che determinarono e organizzarono gli spettacoli secondo il loro gusto personale. Nel XVIII secolo a Venezia c’erano sette edifici di questo tipo, due dei quali erano usati per il teatro e cinque per l’opera. Il teatro di San Benedetto fu venduto nel 1755 dalla famiglia Grimani alla “Società nobile dei palchettisti”, associazione di famiglie nobili. La gioia dell’acquisizione durò poco, perché a causa di cavilli legali la “Società dei palchettisti” dovette cedere il teatro alla famiglia Venier nel 1787, sul cui terreno fu costruito l’edificio. La reazione della “società nobile dei palchettisti” non si fece attendere: solo cinque anni dopo, nel 1792 – MDCCXCII – grazie a loro fu inaugurato il più grande teatro di Venezia con centosettantaquattro palchi, l’unico ad avere uno splendido accesso non solo dall’acqua ma anche dal Campo. La famiglia Venier non riuscì quindi a fermare i desideri della associazione nobiliare che proprio come la Fenice risorse dalle ceneri. “Nomen est Omen”, recita un vecchio proverbio latino, che diventò un’amara realtà per il teatro della Fenice, perché purtroppo fu più volte all’altezza del suo nome, l’ultima volta che la Fenice andò in fiamme fu nel 1996.

Campo Fantin (Stadtsechstel San Marco). Die Attraktion am Campo San Fantin ist nicht die Kirche des weniger bekannten Heiligen Fantinus, sondern das große Opernhaus, das sich an eben diesem Platz erhebt. Öffentliche Theater und Opernhäuser gab es in Venedig seit dem 16. bzw. 17. Jh., sie wurden benannt nach den Kirchen in ihrer Nähe. Nur nicht das Etablissement am Campo San Fantin, das bis heute “Teatro La Fenice” (Phönix-Theater) heißt. Theater und Opernhäuser wurden in Venedig nicht wie anderswo von den Regierenden gebaut, unterhalten und organisiert, sondern von Adelsfamilien, die nach persönlichem Gusto die Aufführungen bestimmten und organisierten. Im 18. Jh. gab es in Venedig gleich sieben solcher Gebäude, von denen zwei für Theater- und fünf für Opernaufführungen genutzt wurden. Das Theater von San Benedetto wurde 1755 von der Familie Grimani an die “Nobilde Società dei palchettisti”, einem Zusammenschluss von Adelsfamilien, verkauft. Die Freude über den Erwerb währte nicht lange, denn wegen von juristischer Spitzfindigkeiten musste die Sozietät (Nobile Società dei palchettisti) 1787 das Theater an die Familie Venier abtreten, auf deren Grund und Boden das Haus errichtet worden war. Die Reaktion der Sozietät ließ nicht lange auf sich warten: nur fünf Jahre später, 1792 – MDCCXCII, wurde das mit 174 Logen größte Opernhaus Venedigs eingeweiht, das einzige der Häuser, das einen prachtvollen Zugang nicht nur zum Wasser, sondern auch zum Campo hat. Die Familie Venier konnte also die Sozietät nicht bremsen: Wie der Phönix aus der Asche neu entstand, so hatte die Sozietät doch ein eigenes Opernhaus bekommen. “Nomen est Omen”, besagt ein altes lateinisches Sprichwort, was für das Fenice bittere Realität werden sollte, denn bisher ist der Phoenix seinem Namen schon mehrfach gerecht geworden, das letzte mal ging der Feuervogel 1996 in Flammen auf.

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VENEZIA IN QUARANTENA, ANNO 2020 – 11. Campi – Foto 9

VENEDIG IN QUARANTÄNE, ANNO 2020 – 11. Campi – Photo 9

Autori – Autoren: G. Saponaro, S. Kunz Saponaro

 

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