Giuseppe Saponaro (a cura di) – Caratteri distributivi e morfologici degli edifici – Sara Codarin (testo) – Lezione 10 – Architettura ecologica

di: Giuseppe Saponaro (a cura di), Sara Codarin (testo)

Dall’Anno Accademico 2007-2008 insegno “Caratteri Distributivi e Morfologici degli edifici” presso l’Università degli studi di Ferrara, Dipartimento di Architettura. Nel corso degli anni la dizione esatta dell’insegnamento è stata talvolta lievemente modificata ma il focus dell’insegnamento è sempre stato quello della organizzazione distributiva degli edifici e le conseguenti implicazioni morfologiche.

Il corso è stato opportunamente collocato al primo semestre della laurea magistrale in Architettura ed è stato offerto a 135 studenti per Anno Accademico oltre a svariati studenti Erasmus di diversa nazionalità.

Il taglio dato alle lezioni non coincideva con un ben preciso testo e/o bibliografia di riferimento già scritto. Si tratta del risultato di un dosaggio non solo di scritti accademici molto noti ma anche di mie esperienze professionali esercitate in Italia e all’estero come anche di conoscenze acquisite durante viaggi di studio. Nel complesso di queste circostanze è stato possibile individuare come il tema distributivo ha esercitato un ruolo determinante nella conformazione e nella ideazione architettonica.

Il testo della decima lezione “Architettura ecologica” è stato scritto da Sara Codarin, che ha frequentato il mio corso nell’Anno Accademico 2010-2011.
La crisi energetica e le esigenze imprescindibili di armonizzare lo sviluppo della nostra contemporaneità secondo criteri ecosostenibili scaturiscono una risposta architettonica dalle notevoli ripercussioni economiche, tipologiche e morfologiche di forte impatto innovativo. Una volta individuati i criteri di riferimento, capaci di governare una edificazione sostenibile, vengono trattati alcuni esempi, vere e proprie pietre miliari della progettazione di edifici a basso consumo, capaci di scaturire ibridazioni tipologiche tra natura e costruito fino a pochi anni fa impensabili.

Giuseppe Saponaro

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